Diana Mistera

Oggi, il nostro blog, ha il piacere di avere ospite l’autrice Diana Mistera, che si è gentilmente prestata a rispondere alle nostre domande. Curiosi di sapere qualcosa in più di lei? Seguiteci. Ringraziamo intanto l’autrice, augurandole un futuro luminoso.
1) Chi è nella vita, cosa fa?
Mi chiamo Diana, sono italiana con madre inglese e padre italiano e quindi bilingue, adesso trilingue. Ho trascorso la mia infanzia e adolescenza a cavallo fra Torrita di Siena il piccolo paese in provincia di Siena dove vivevo, e Bournemonth dove stavano i miei nonni, e Londra dove stavano le mie zie. Mi sono diplomata al Liceo Scientifico di Montepulciano nel 1992, dopo un paio di anni di pausa iniziai la facoltà di Lingue e letterature straniere a Siena. Avrei dovuto laurearmi in anglo americano, ma per ragioni personali lasciai gli studi.
Nel 2003 mi sono trasferita in Finlandia, ho imparato la lingua finlandese, e ho preso un diploma professionale come receptionist qui in Finlandia. Ho lavorato in hotel, come receptionist fin quando non è scoppiata la pandemia che ha costretto l’Hotel a chiudere per diversi mesi; siccome l’hotel apparteneva ad una catena che ha anche supermercati, fummo trasferiti, io e altri miei colleghi, a lavorare nei supermercati, mi piacque l’esperienza e ho deciso di rimanere, quindi adesso lavoro come commessa presso Prisma, che è una delle maggiori catene di supermercati finlandesi. Sono mamma ed ho un figlio di 19 anni e sono moglie.
In Finlandia sono conosciuta come poeta. Ho preso parte a diversi progetti multiculturali, che si sono conclusi con la pubblicazione di antologie, ho partecipato alle fiere del libro di Turku e di Helsinki come poeta, partecipo a workshops e progetti vari, tutti legati alla poesia con il goal di tradurre le nostre opere, mie e quelle di altri poeti stranieri, in Finlandese, obbiettivo che è stato raggiunto in parte nel 2015 e che ha aperto a me personalmente molte porte nel campo artistico multiculturale. Quando ti trasferisci in un paese straniero e devi imparare sia la cultura che la lingua, è facile iniziarsi a chiedere chi sei, quale sia la tua identità, ed in Finlandia io ho trovato la mia identità di poeta italiana, ho iniziato a fare oro delle noiose ore di latino e Letteratura italiana al Liceo, e ho trovato il coraggio di uscire dalla mia zona di sicurezza, scrivo poesie e racconti da quando ne ho memoria.
Amo la musica, il teatro ed il cinema. Sono una sensitiva e amo il paranormale, la magia e i tarocchi, mi diletto infatti a fare la cartomante.
Amo la cultura gotica e sono una goth, l’amore per questa subcultura mi ha portato a scrivere paranormal fantasy. La mia mentor è Anne Rice con la quale ho avuto la fortuna di essere in contatto privatamente quando era in vita, il mio sogno sarebbe stato di scrivere la mia tesi su di lei e l’impatto che ha avuto nella letteratura moderna, magari in un’altra vita, o da qualche parte nell’Universo è successo. Oltre alla regina dei vampiri, amo anche E.A. Poe, Baudelaire, Shakespeare, Lord Byron, Keats, Shelley sia lui che lei, e Wilde. Siccome ero comunque arrivata ad un buon punto con l’Università, grazie a uno degli ultimi corsi che ho fatto ho scoperto ed iniziato ad amare la Beat Generation in tutte le sue sfumature.
2) Quale sarebbe il sogno che vorresti realizzare?
Sono stata fortunata di aver realizzato molti dei sogni che avevo, ma i sogni per una scrittrice sono fonte di ispirazione, o almeno, per me lo sono, e quindi non smetto mai di sognare. Una delle mie zie inglesi mi ha trasmesso la sua passione per i musical, i balletti, il teatro ed il cinema. Uno di quelli che non ho ancora realizzato, è quello di trasformare in musical la saga di Orpheus. Ogni volta che posso vado a vedere i musical e ne guardo la struttura per capire come poter trasformare la mia saga in un musical, e devo dire che riconosco delle belle potenzialità per realizzarlo, confido nell’Universo e nel fatto che se questo sogno è destinato a realizzarsi, troverò le persone giuste che mi aiuteranno a farlo, come del resto è successo con la realizzazione della saga di Orpheus, di cui Maurice fa parte, anche se lo si può leggere come libro unico, senza aver letto i volumi già usciti della saga.
Era un mio sogno al Liceo di riscrivere la versione moderna della tragedia di Orfeo ed Euridice, magari con uno scambio di ruoli, ma non sapevo come fare, e l’idea nacque in una Taverna al centro di Londra, durante una conversazione con colui che ha ispirato Orpheus, quando rientrai in hotel, passai il resto della notte a scrivere la prima bozza, per questo dico che se è un sogno che dovrà realizzarsi, succederà; nel frattempo studio, penso, osservo.
3) Cosa non sopporti nelle persone e che cosa invece tolleri?
Non sopporto la falsità, non sopporto molti atteggiamenti nei social media, per questo li frequento anche poco e le poche volte che lo faccio mi ricordo perché non mi piace stare nei social. Ad esempio, quando hai un opinione diversa dalla massa, la massa tende ad attaccarti, e ti sputa addosso non so quanta cattiveria, e nonostante provi a farli ragionare, niente, vedono e sentono solo quello che vogliono, io li chiamo Leoni da tastiera, perché sono leoni dietro ad uno screen, non vivono una vita reale secondo me, e sfogano la loro frustrazione nei social, dove si sentono onnipotenti. Lo so che questa mia decisione, ha dei contro, come si dice “scelta e conseguenza”, perché così facendo faccio fatica a promuovere i miei libri, ma la mia salute mentale viene prima di tutto e molti ambienti social sono per me davvero tossici.
Cosa mi piace nelle persone? La sincerità, la lealtà l’educazione ed il rispetto delle opinioni e delle posizioni altrui. Mi piace vedere e interagire con persone energeticamente positive. Tollero le critiche costruttive, non tollero le critiche distruttive.
4) Se avessi la sfera magica, cosa vorresti vederci dentro?
Ti ho detto che sono strega, quindi la sfera magica è uno strumento che ho intenzione di acquistare e studiare 😉 Cosa ci vorrei vedere? Sono venale, sarò sincera, vorrei vederci i numeri del lotto e vincere abbastanza soldi per realizzare il mio musical.
5) Puoi raccontarci del tuo primo approccio alla scrittura?
Avevo 12 anni quando scrissi la mia prima poesia, e a 14 anni iniziai a scrivere la mia storia d’amore immaginaria con il mio idolo, del quale ero follemente innamorata, Marian Gold il cantante degli Alphaville (ndr gli Alphaville sono famosi per la canzone Forever Young), la scrissi in un agenda quindi lunga ben 365 pagine. Sognavo ad occhi aperti mentre scrivevo e lo facevo prima di addormentarmi in camera mia. Nessuno l’ha mai letta al di là di me. Gli Alphaville erano il mio gruppo preferito e a quei tempi, ti parlo degli anni 80/90 esistevano le fanzine. Ogni fan club ufficiale aveva la fanzine, e il fan club ufficiale degli Alphaville era gestito direttamente da loro, ossia, Marian leggeva tutto quello che veniva pubblicato, a volte scegliendo lui stesso. Iniziai a scrivere per la fanzine che si chiamava Moonpaper, ero super ispirata dall’idea che Marian avrebbe letto quello che scrivevo e spesso è stato pubblicato, erano poesie in prosa e racconti brevi, a volte lui lanciava un topic per il numero della fanzine successivo, che era comunque pubblicata e raggiungeva casa mia, ogni 4 mesi, e noi fan scrivevamo o disegnavamo, perché non era solo scrittura era espressione artistica in tutte le forme possibili.
6) Qual’è il tuo progetto attuale (se ce lo puoi raccontare) e quale/i quelli futuro.
Al momento sto riscrivendo la saga Orpheus per pubblicarla in seconda edizione come self. I primi due volumi erano usciti con la CE Lettere Animate e prima che l’attività chiudesse avevo rotto il contratto, ho dovuto attendere che mi tornassero i diritti di autore, dei primi due volumi per poterla pubblicare di nuovo e nel frattempo stavo lavorando al terzo ed ultimo volume ma mi sono bloccata, da questo blocco è nato Maurice, lo spin off. Adesso che mi sto lentamente sbloccando ho ripreso in mano il Primo volume della saga Orpheus, che ho pubblicato come self solo in forma elettronica a Marzo dopo la pubblicazione di Maurice, ed al momento sto lavorando al secondo volume della saga Il demone dello Specchio.
Sto anche raccogliendo delle storie brevi che ho scritto in questi anni, che penso di pubblicare presto e ad un altro romanzo auto-conclusivo.
7) Ti succede di lavorare a più di un progetto insieme?
Si come ho accennato sopra, al momento sto lavorando a due libri contemporaneamente, il terzo volume della saga e il romanzo auto-conclusivo. La raccolta di storie brevi è già pronta la devo solo editare.
8) Che musiche ascolti mentre scrivi e quali ti fanno “spaziare” con la fantasia?
Ascolto diversi generi, dal pop degli anni 80/90 al classic rock al Love metal al rock and roll, la musica per me è fondamentale quando scrivo la prima bozza dei miei romanzi, vivo per la musica, e la musica ha salvato la mia vita non so quante volte.
Sia per la saga di Orpheus che per Maurice ho una playlist sul mio canale youtube, quindi se ti va di ascoltare chi e cosa ha ispirato i miei romanzi ti consiglio di darci un occhiata, vai alla playlist.
https://www.youtube.com/@dianamistera2424/
9) Riscrivi, cancelli, correggi, rimoduli o.. fila tutto liscio alla prima stesura?
No, non riesco mai a fare tutto in prima stesura, sono molto esigente con me stessa e sono molto severa e puntigliosa, a volte sono arrivata ad un punto che mi sono dovuta dire basta perché iniziavo a sentire che non avevo scritto niente di buono, che era una schifezza, ma il vero motivo era che ero davvero satura; per questo impiego molto tempo fra un libro e l’altro, scrivo, riscrivo ed edito da sola, e lo metto a riposo per un po’, è un trucco che mi ha insegnato un poeta finlandese per le poesie, ma che funziona anche con i romanzi.
10) Scrittura o lettura? Trovi sempre il tempo per…
La scrittura. Mi sono imposta di scrivere un tot di battute al giorno, perché per esperienza ti dico, rimettersi in carreggiata dopo esser stata a lungo senza scrivere nulla, è difficilissimo. Sono stata mesi senza aprire un foglio word e quando finalmente lo feci, riuscii a scrivere 5 righe soltanto, e mi esplose la frustrazione…in quel momento decisi di impormi di scrivere ogni giorno, non è necessario scrivere un racconto o iniziare un romanzo, basta scrivere, io ho ripreso a riscrivere il diario personale ad esempio.
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