Non posso innamorarmi
Renée Conte

SCHEDA LIBRO
TITOLO: Non posso innamorarmi
AUTRICE: Renée Conte
CASA EDITRICE: Self Publishing
GENERE: Romance ( Disponibile anche in Kindle Unlimited)
NUMERO PAGINE: 274
PREZZO EBOOK: 2.99
PREZZO CARTACEO: 9.88
DATA USCITA: 7 Gennaio 2023
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TRAMA:
Erano trascorsi cinque anni dall’ultima volta in cui Andrea e Beatrice si erano visti, se non fosse stato per quel messaggio incompleto che lei gli aveva inviato per errore, probabilmente non si sarebbero più incontrati.
I due giovani si erano conosciuti molti anni prima quando, poco più che bambini, si trovarono a essere vicini di ombrellone durante le vacanze estive che, con le rispettive famiglie, stavano trascorrendo a Follonica.
Tra loro era nata subito una sincera e innocente amicizia, che ogni estate si rafforzava sempre più, condividendo la “stessa spiaggia e lo stesso mare” – come cita una nota canzone -, fino a quando, divenuti adolescenti, si erano resi conto che quell’amicizia si era trasformata in una tenera infatuazione, soprattutto da parte di Andrea.
In seguito alla rottura del rapporto sentimentale tra sua madre e il compagno, Beatrice non tornò più a Follonica.
Nonostante i due giovani risiedessero entrambi a Milano, non ebbero mai occasione di incontrarsi; Andrea trascorreva l’anno scolastico in Svizzera e per le vacanze estive si trasferiva a Follonica. Poi, raggiunta la maturità, aveva scelto di studiare a New York.
La lontananza non aveva di certo facilitato la possibilità di riuscire, in qualche modo, a frequentarsi. Perciò, quel delicato sentimento che li aveva uniti da adolescenti, sembrava destinato a rimanere soltanto un bel ricordo.
Anche i loro contatti, inizialmente frequenti, con il passare del tempo si erano fatti sempre più radi.
A diciannove anni, a differenza delle sue coetanee, Beatrice non aveva un ragazzo e non le interessava averlo, preferiva evitare “complicazioni sentimentali” per non farsi condizionare dalle aspettative e decisioni altrui.
Si era imposta degli obiettivi da raggiungere prima di potersi innamorare: in primis lo studio, poi la carriera lavorativa e, per ultimo – ma per lei il più importante – riuscire a conquistare la sua indipendenza. Una scelta dettata dall’aver vissuto sulla sua pelle i patimenti della madre che aveva sempre anteposto l’amore a tutto il resto, e Beatrice non voleva commettere lo stesso errore.
Ma si sa, in amore non ci sono regole, è praticamente impossibile scegliere quando e di chi innamorarsi, perché l’amore è un sentimento istintivo che nasce quando meno te lo aspetti, che ti assorbe anima e corpo, che ti fa fare stupidaggini anche, e non si può amare o non amare a comando per evitarle.
Malgrado la sua caparbietà, le intenzioni di Beatrice si infrangono quando, dopo aver ricevuto quel messaggio, Andrea le chiede di poterla rivedere.
Basta poco per risvegliare nel ragazzo quel forte sentimento che aveva provato anni prima per la giovane amica; contemporaneamente anche Giorgio, amico di Beatrice da sempre, le dichiara di provare qualcosa che andava ben oltre la semplice amicizia.
Lei, però, non è pronta a iniziare un rapporto sentimentale né con Andrea né con Giorgio, per il quale prova comunque un profondo affetto.
Per non deludere nessuno dei due non prende alcuna decisione in merito alle loro dichiarazioni, è convinta che riuscirà a gestire l’amicizia di entrambi senza farsi coinvolgere emotivamente, ma è solo un’illusione e le “complicazioni sentimentali”, che tanto voleva evitare, le piomberanno addosso senza che se ne accorga.
Con l’amore, arriva anche la gelosia, che le farà prendere decisioni sbagliate.
Ed è da quel momento che le cose iniziano veramente a complicarsi…
Attenzione: questo romanzo è la versione rinnovata e arricchita di “Non voglio innamorarmi di te” pubblicato in precedenza.
ESTRATTO ROMANZO:
Non potevo crederci, sprizzavo gioia da tutti i pori e Giorgio lo notò. Gli raccontai brevemente di quella chiacchierata.
«Questa è una notizia che merita un brindisi!» propose prendendo due calici di prosecco e porgendomene uno.
In quel momento suonò il mio smartphone. Il nome che apparve sul display mi trovò impreparata. Era l’ultima persona dalla quale mi sarei aspettata una telefonata quel giorno.
«Scusami, a questa chiamata devo rispondere.» Lanciai un’occhiata a Giorgio diventando improvvisamente seria e restituendogli il calice, per poi allontanarmi.
Lui rimase a dir poco stupito per il mio cambiamento d’umore; rimase immobile come una statua a osservarmi con i due calici in mano.
«Ciao Andrea, ti stavo mandando un messaggio stamattina, ma poi…» non mi lasciò finire la frase.
«È successo qualcosa a tua madre?» disse evidentemente preoccupato, senza neanche salutarmi.
«Oh, no, no… o meglio sì, ma qualcosa di bello. Oggi si è sposata.» Lo sentii rilasciare un lungo respiro, come avesse trattenuto l’aria nei polmoni in attesa di sentire la spiegazione di quel messaggio. Mi resi conto solo in quel momento che la frase, così com’era partita, dava adito a chissà quale interpretazione. «Volevo mandarti un nuovo messaggio ma non c’è stato il tempo per farlo» mi scusai.
«Mi hai fatto venire un colpo, pensavo a qualcosa di terribile ma è meglio così, sono molto felice per lei» rispose sollevato. «Tu piuttosto, come stai? È da un po’ che non ti fai viva.»
«Sto bene, e lo so che è da un po’ che non ti chiamo, ma anche tu non ti sei molto disturbato a chiamarmi, mi pare. Sei ancora a New York?»
«No, sono rientrato a Milano per le vacanze estive. Sto qui ancora qualche giorno poi raggiungo mia madre a Follonica. Sto lì fino a fine luglio, quando arriverà anche papà, poi dovrei andare in Grecia con alcuni amici, ma non è ancora confermato.»
«Mi fa piacere. Hai un po’ di tempo? Vorrei dirti un po’ di cose» chiesi sperando che non volesse riattaccare subito.
«Ho tutto il tempo che vuoi. Avanti, racconta» disse.
Ero così piacevolmente sorpresa dalla sua telefonata che provai il desiderio di raccontargli di quella giornata, di aver conosciuto il dottor Milani e della sua proposta di lavoro, della mia collaborazione con l’emittente televisiva, di essermi iscritta all’università… Praticamente ero un fiume di parole inarrestabile, sentivo il bisogno di condividere con lui la mia gioia, come facevo un tempo.
Feci una pausa per ricordare mentalmente se avessi dimenticato qualcosa e, non sentendo dall’altro capo nessun commento, pensai fosse caduta la linea. Stavo per chiedergli se era ancora lì quando, finalmente, si decise a parlare.
«Bea, sei impegnata domani sera?» chiese prendendomi in contropiede.
«Perché vuoi saperlo?» domandai rimanendo sulla difensiva.
«Perché, se ti va, potremmo vederci.» Appena lo disse sentii un tuffo al cuore. La sua proposta mi sorprese, e non poco! Sentendo che non rispondevo, proseguì a spiegare. «Con alcuni amici abbiamo organizzato una serata per ritrovarci prima che ognuno parta per la sua méta vacanziera, niente di speciale, una grigliata, qualche birra e tante chiacchiere. Mi farebbe piacere ci fossi anche tu.»
Lì per lì avrei voluto rispondergli che ero impegnatissima, ma la voglia di vederlo prese il sopravvento.
«Sono libera. A che ora e dove ci vediamo?» Non serviva prendere appunti, non me ne sarei di certo dimenticata.
«Passo a prenderti verso le otto, okay?»
«Bene, lo sai dove abito o vuoi che ti mandi l’indirizzo?»
«Lo so il tuo indirizzo» rispose sorridendo. Strano, non era mai stato a casa mia. Ah, già, mi aveva inviato la conchiglia per posta. «A domani, allora» aggiunse.
Ci salutammo e tornai da Giorgio che mi aspettava immobile come lo avevo lasciato e visibilmente in ansia, ancora con i due calici in mano.
«Tutto bene? Chi era?» chiese preoccupato.
«Solo… un’amica, niente di importante.» Gli sorrisi per non farlo preoccupare ancora di più. «Allora, lo facciamo questo brindisi, sì o no?» proposi per evitare che mi facesse altre domande e anche perché c’erano molti buoni motivi per cui valeva le pena festeggiare.
Che giornata indimenticabile!
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