Percorsi intrecciati e vite parallele
Le storie di Irut

TRAMA
Scelte casuali, azioni insignificanti, incontri inaspettati contribuiscono a comporre il puzzle di ogni esistenza. Imboccare una strada rispetto un’altra, trovarsi li, per caso, ti consentirà di vivere delle opportunità mai pensate prima. E solo quando s’inizia a desiderare, a diventare irrequieto, fissare prepotentemente ciò che e stato deciso debba succedere a noi, solo allora, ti rendi conto che non puoi più ignorarlo. Sara cosi che inizierà il percorso, quelle piacevoli sensazioni, quelle coinvolgenti passioni, per il tempo a noi concesso. Cosi tutto sarà svelato, tutto sarà posto li dove era previsto, mentre a noi resterà soltanto il retrogusto di quanto vissuto, la percezione che tutto sommato sia stato utile viverla.
Recensione a cura di P.L.Laurel
Le storie di Irut
In questo romanzo tante sono le vicende che danno spunto di riflessione. Jhon ha ricordi molto nitidi del nonno, che gli ha lasciato un bagaglio di esperienze che lo hanno formato caratterialmente. Sente di appartenere fin da bambino a Little House, luogo in cui è cresciuto e ha vissuto. Da qualche tempo invece questi luoghi li sente stringersi addosso “come un bel vestito”, che diventato stretto poi è il caso di togliere. Lui vuole andare avanti per la sua strada. E’ un giovane molto semplice, sensibile, molto osservatore, perché immagazzina ogni ricordo e lo ripesca nella sua memoria al momento opportuno. Lui sente la necessità di spostarsi verso la città e provare ad uscire dal “guscio” protettivo dei suoi genitori in cui ha vissuto fino ad adesso. A volte il desiderio di scoperta, la curiosità, porta una persona a confrontarsi principalmente con se stesso, prima di compiere un passo diverso. EGLI AVREBBE IMBOCCATO IL SENTIERO DELLA CRESCITA, QUELLO IN CUI SI SOFFRE PER AVERE EMOZIONI FORTISSIME. Si ha bisogno di tempo per metabolizzare il cambiamento e di convincersi ad essere adatti anche alle nuove realtà che si prospettano. Le emozioni che il protagonista prova, a volte sono contrastanti, ma egli stesso sente di poterle vivere, come l’attrazione per Marika, una donna conosciuta in chiesa e che lo ricambia con la stessa intensità, la novità di assistere a una messa domenicale in una chiesa diversa dalla sua e i profondi turbamenti che il suo giovane corpo prova. SI rende conto che posare lo sguardo su quella donna ha scatenato in lui un turbamento fortissimo, entrambi hanno vissuto una empatia speciale. Tornare poi alla propria vita quotidiana, dopo aver attraversato momenti di estasi, può risultare intollerabile, tutte queste emozioni fanno sentire il protagonista “sbagliato” nella sua stessa quotidianità. L’autore dimostra profondità e bravura nel raccontare le sofferenze e gioie di una persona. Ho evidenziato un animo molto sensibile. Le parole che ha usato per descrivere soprattutto lo stato d’animo di Jhon, escono direttamente dal cuore. Anche Marika, essendo moglie e madre non è esente dal turbamento interno di aver conosciuto Jhon. Cerca di non pensare a quanto accadutole, pur se non riesce a dimenticare il loro gioco di sguardi. Quando si vivono emozioni intense, è difficile lasciarle andare e tornare alla propria “normalità”. Esternare altresì qualcosa che può risultare “impuro”, dà comunque al protagonista uno sprint in più per reagire e vivere appieno le sue pulsioni. La madre di Jhon si ritrova spaesata da questo turbamento e vorrebbe trattenere il ragazzo, ma si rende conto che ha bisogno della sua libertà. Questo romanzo dimostra una forza di sentimenti e di emozioni che difficilmente si possono trattenere. Un lungo e interessante monologo che spinge il lettore ad andare avanti con avidità, con la convinzione di cercare e ovviamente trovare la soddisfazione maggiore: quella di vivere il reale turbamento della propria anima e del proprio corpo, senza nessuna remore, senza paure, ma con la necessità fisica e mentale di essere sempre se stessi. Un autore che ancora non conoscevo, un romanzo che lascia il segno. Potente, Introspettivo e unico. Complimenti.
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