TRENTANNI NEL TRECENTO
Paolo Ciri

Trama:
Trentanni Nel Trecento Un romanzo / saggio che descrive le vicende dei personaggi storici intrecciandole con quelle dei personaggi di fantasia. Un tentativo di ricostruire la vita medioevale per confrontarla con quella odierna e scoprire che poco è cambiato. Uno stile veloce e scarno per percorrere i trenta anni di vita del protagonista, e divagare nelle tante brevi storie degli altri personaggi. Vi troverete la caduta di San Giovanni d’Acri, la fine dei Templari, la storia dei Re maledetti, le compagnie di ventura, i flagellanti, i pellegrini, Cola di Rienzo, Gil Albornoz, Carlo Iv, la costruzione della Rocca di Spoleto, la Bolla d’Oro, la Serenissima Repubblica di Venezia, le battaglie in oriente, la guerra dei cento anni, il terremoto e la peste nera che coinvolsero tutta Europa, e molto altro, intorno alla vita di Jacquì.
Recensione a cura di P.L.LAUREL
TRENTANNI NEL TRECENTO
In questo prezioso documento l’autore fa viaggiare il lettore attraverso degli avvenimenti che, a partire fin dall’inizio del romanzo hanno dell’incredibile. Jacques è un personaggio singolare, unico. Ha un temperamento fiero, è nato in una numerosa famiglia di umili origini. La sua nascita non era stata quasi voluta. Si distinguerà da subito per la sua gentilezza e serietà, soprattutto in alcune situazioni particolarmente difficili della sua vita. Perde la famiglia in guerra; questo avvenimento lo segnerà moltissimo. Da lì partono le sue avventure che lo vedranno coinvolto in una girandola di emozioni; come, ad esempio, l’adozione e l’ebrezza di un’altra famiglia che purtroppo gli verrà strappata molto presto. Jacques chiamato Jacqui è un uomo complesso, poco incline alle emozioni, sembra avere realmente paura di espressarle. Subisce maltrattamenti proprio da chi meno si aspettava e perciò gli fanno ancora più male. Un grande dolore e una grossa perdita lo faranno precipitare in un abisso di disperazione. Ma con la forza di volontà riuscirà a risalire la china e a rimettersi in pari con tutto ciò che ha in sospeso. Gli intrecci con i personaggi storici sono in assoluto ben elaborati e hanno uno spessore notevole. Nessun elemento è stato trascurato, come ad esempio la peste nera in Europa, il terremoto, i Re maledetti, i flagellanti.
Non conoscevo questo autore e non avevo quindi mai letto un saggio medioevale. Mi sono ritrovata all’interno della storia, con la storia, camminando in punta di piedi con Jacqui e con le sue vicissitudini. Confesso che sono arrivata alla fine senza nemmeno rendermene conto, anzi dispiaciuta. Il romanzo non annoia mai. Secondo il mio modesto parere vedrei questo saggio in un documentario. Gli argomenti trattati e le emozioni sono assicurate. Paolo Ciri dimostra che la storia, quella vera come trentanni nel Trecento è emozione.
Complimenti P.L.Laurel
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