RECENSIONE

LA RAGAZZA DI BOLOGNA

Siobhan Daiko

Sinossi

Bologna, 1944, le strade brulicano di soldati tedeschi. La diciannovenne Leila Venturi entra nella Resistenza dopo la notizia scioccante che Rebecca, la sua migliore amica e figlia di un importante uomo d’affari ebreo, è stata brutalmente deportata in un campo di concentramento.

Nel febbraio 1981, la studentessa straniera Rhiannon Hughes arriva a Bologna per studiare all’università. Qui, prende in affitto una stanza da Leila, che ora è una donna matura. Suo nipote Gianluca si offre di farle visitare la città, ma Leila la mette in guardia da lui.

Ben presto Rhiannon si ritrova coinvolta in una rete di intrighi. Qual è l’interesse di Gianluca per un gruppo di estrema destra? E in che modo il perfido leader di questo gruppo è collegato a Leila? Quando dal passato emergeranno degli oscuri segreti, Rhiannon si troverà di fronte a una scelta terribile. Prenderà il coraggio a due mani e rischierà tutto?

La Ragazza di Bologna è un romanzo struggente e profondamente commovente; una storia straziante e toccante di coraggio e redenzione.

Per le fan di Dinah Jefferies, Rosamunde Pilcher e Fiona Valpy

ELOGI PER SIOBHAN DAIKO

«Sono stata completamente catturata sia dalla storia ambientata nel presente che da quella nel passato, da tutti i personaggi e dall’intreccio.» Angela Petch, autrice del bestseller La Casa sulla Collina dei Papaveri.

«Siobhan Daiko toccherà le corde del vostro cuore, lasciandovi alla disperata ricerca di altro.» Ellie Yarde, The Coffe Pot Book Club.

RECENSIONE a cura di P.L.Laurel :

LA RAGAZZA DI BOLOGNA di Siobhan Daiko

Fin dalle prime battute il personaggio di Leila è apparso ben delineato, con una forte personalità. Pronta a sfidare gli allarmi aerei e le stesse bombe, durante il periodo della Seconda guerra mondiale. Non ha timore di esporsi, anche se appare evidente che la paura le attanaglia il cuore. Appena diciannovenne, aveva cominciato un percorso di studi in Letteratura Italiana, all’Alma Mater Studiorum, l’università di Bologna. Molto legata alla sua migliore amica Rebecca di origine ebraica e figlia di un ricco industriale. Si conoscono fin dalla più tenera età. Sarà proprio per lei che entrerà nel movimento della resistenza, sfidando sorte e soldati tedeschi. Il ritmo narrativo di questo romanzo tocca le corde del cuore, ancora prima di arrivare a finire il primo capitolo. Ogni singola parola è stata scritta e pensata con evidente delicatezza, visto gli argomenti trattati. I sentimenti che traspaiono hanno un ruolo determinante. Fanno comprendere la loro profondità, attraverso la penna dell’autrice che “graffia” i cuori mettendoli a nudo e sanandoli, con altrettante parole di speranza e solidarietà. Questo romanzo è un inno alla fiducia, all’ottimismo, nonostante la guerra mondiale ha portato via persino quasi il sorriso alla gente. Leila combatte per riportarlo. Nella vita ha parecchio sofferto e si è creata una corazza, pensando che la possa proteggere dalle sofferenze che nonostante tutto gravano sulle sue spalle. Un cuore che sanguina, difficilmente guarisce, ma le incisioni degli anni e delle azioni costruiranno per lei un velo di malinconia e dolcezza. La riverserà nelle azioni future, non stancandosi mai di aiutare il suo prossimo. Questo personaggio mi ha fatto riflettere su parecchie cose, prima fra tutte la diversità di soffrire e perdonare, oppure soffrire e portare rancore. È una donna altruista, nonostante la vita continui a provarla, distribuisce pezzi di cuori, donandoli spontaneamente e senza ricevere nulla in cambio. La profondità della penna dell’autrice mi ha commosso. Le descrizioni dei luoghi e delle scene, le ho sentite direttamente sulla pelle. Ogni brivido provato, a mio parere, è stato minuziosamente “sentito”, anche dall’autrice. Non si può essere se stessi se non si hanno le adeguate capacità di riversarle nella carta e l’autrice ha coniugato bravura e profondità di parole, in un romanzo che difficilmente si potrà dimenticare. Non sono solita spoilerare, non mi piace, perché vorrei che, come me, questo romanzo venisse accarezzato piano piano e vissuto in ogni singola parola, scoprendo una realtà che purtroppo ancora esiste: quella dell’indifferenza di buona parte dell’animo umano. Leila ha tanto da insegnare, ha tanto da dire e forse anche da farsi perdonare. Però è sempre e solo stata vera. IL PASSATO NON È MAI MORTO, NON È NEMMENO PASSATO. Con queste semplici parole la protagonista riporta a galla un dolore che non è mai stato sopito. La sua forza è un po’ quella che vorremmo tutti noi, quando ad esempio ci troviamo ad affrontare situazioni difficili. Le è stato tolto uno dei suoi beni più preziosi, la sua splendida amica, deportata con la famiglia durante gli anni della guerra. Ho pianto di commozione e anche di rabbia, leggendo con quanta crudeltà l’uomo è capace di sottomettere e rendere nulla la dignità di un altro essere umano. Pochi sono stati i romanzi che mi hanno scatenato un mix di emozioni realmente tangibili con mano (con cuore in questo caso), la “ragazza di Bologna” è decisamente uno di questi.

Rhiannon è una studentessa universitaria del Galles. Giunge a Bologna per frequentare l’università, candidandosi per una borsa di studio della Unibo (scuola per stranieri). Importante per lei la frequentazione, visto che non è molto ferrata negli orali. Incontra Lea proprio a casa della ormai matura donna, che le mette a disposizione una stanza in affitto nella sua stessa casa. Conosce il nipote Gianluca, giornalista, ma Leila la metterà in guardia da lui. Rhiannon conosce Marie, una ragazza francese che studia Arabo e Italiano nella sua stessa università. Il personaggio di Rhiannon ha una personalità dolce, pacata, in netto contrasto con quella spumeggiante di Marie. La prima è diffidente con l’altra, e lo è anche nei confronti di Gianluca che a seguito di un grave lutto sembra essersi inasprito. La ragazza proverà dei sentimenti contrastanti per il giovane. Ma chi è davvero Gianluca, di cosa si occupa? Cosa accadrà quando tutti i nodi verranno al pettine e quando Rhiannon si ritroverà a fare i conti con una realtà pericolosa e perciò difficile da accettare? A volte anche nella quotidianità si nascondono insidie. 

Il ritmo narrativo incalzante, frenetico e vorticoso, incolla letteralmente alle pagine. Editing particolarmente curato nei minimi dettagli. Ho amato molto questo romanzo, ho scoperto un’autrice che, sono certa, farà parlare ancora di se. Complimenti, consigliatissimo.

***** cinque stelline meritatissime, ma solo perché non si può dare di più.

A cura di P.L.Laurel

La Ragazza di Bologna (Ragazze della Resistenza Italiana: Storie emozionanti e avvincenti basate su eventi realmente accaduti durante la guerra) https://www.amazon.it/dp/B0B6B9PSS6/ref=cm_sw_r_cp_api_BS55A6BNS4QXWBNJPZF6

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