SEGNALAZIONE USCITA

Il mistero del mandarino calunniato

Shanmei

  • Dati tecnici

Titolo del libro: Il mistero del Mandarino calunniato

Serie: Le avventure del tenente Luigi Bianchi nella Cina misteriosa

Episodio: 4#

Autore: Shanmei

Casa editrice: Selfpublishing

Genere: Mystery storico/novella

Periodo storico: Cina 1900- 1905

Data di pubblicazione: settembre 2022

Formato: digitale e cartaceo

Prezzo ebook e cartaceo: 4,99 Euro in digitale – 9,99 Euro in cartaceo

Prezzo in prenotazione ebook fino al 14 settembre: 1,99 euro

Disponibile solo in esclusiva su Amazon https://www.amazon.it/mistero-Mandarino-calunniato-avventure-misteriosa-ebook/dp/B09Z8C56KQ

Pagine: 91

Ambientazione:

Pechino, estate 1901. E’ iniziata la stagione delle piogge, Pechino è il luogo dove è ambientata l’azione di questa nuova indagine del tenente piemontese Luigi Bianchi mandato in Cina per sedare la Rivolta dei Boxer.

SINOSSI

Pechino è sempre più al centro delle frenetiche trattative di pace che porteranno alla stipula del “Protocollo dei Boxer” trattato ineguale firmato il 7 settembre 1901 dall’impero Qing e dall’Alleanza delle otto nazioni (Francia, Germania, Giappone, Impero austroungarico, Regno d’Italia, Regno Unito, Russia e Stati Uniti) più Belgio, Paesi Bassi e Spagna in seguito alla sconfitta cinese nella rivolta dei Boxer. E il tenente Bianchi ormai felicemente sposato con la bella Mei si troverà ad indagare su un nuovo caso che infiamma l’estate pechinese: scoprire se davvero il Mandarino Ch’en Kang-sheng è colpevole dell’omicidio di un importante funzionario dell’ambasciata russa. Il tenente Bianchi però lo crede innocente per cui si impegna con tutte le sue forze per scagionarlo. Riuscirà nell’impresa? e a che prezzo? E soprattutto che legami aveva la vittima con la principessa Tretyacov, che sembra farsi viva sempre nei momenti meno opportuni? Tra colpi di scena e intrighi segreti dietro le trattative al tenente Bianchi toccherà farsi largo tra militari e dignitari di varie nazionalità. Tra ricevimenti in ambasciata e partite di tennis scoprirete un mondo scomparso ma mai così vivo. E imparerete a conoscere la Cina dei primi del ‘900 con gli occhi di un occidentale che la vede per la prima volta. (Nella foto di copertina il vero dignitario cinese a cui il mio bisnonno Luigi Paolo Piovano, a cui è ispirata la storia, salvò la vita).

 

Quarta novella di una serie di mystery storici coloniali con ambientazione cinese. Avventura, amore, intrighi, giochi di spie, suspence e delitti su uno sfondo esotico, con un buon e accurato contesto storico che copre l’arco temporale cha va dal 1900 al 1905.

 

Della stessa serie potete leggere le novelle “Delitto a bordo del Giava in navigazione per la Cina“, “Lo strano caso del missionario scomparso” e “Il mistero della Fenice d’Oro“.
E i racconti brevi: Un gioco di pazienza e Tre mesi in Giappone

·      L’autrice:

Sono nata a Milano alla fine degli anni ’60. Dopo studi universitari, ho iniziato a occuparmi di libri e editoria. Dal 2010 pubblico in antologie varie racconti surreali, buffi, un po’ pop. Ho scritto poi negli anni novellette, romanzi e racconti (specialmente flash fiction) ancora inediti e alcuni in via di traduzione.

·      L’incipit:

Pechino, Primavera 1901

La primavera era nell’aria, il terribile inverno cinese stava svanendo con il suo gelo, la sua neve, il suo ghiaccio che bloccava ogni corso d’acqua.

Le piogge primaverili non erano ancora iniziate ma si avvertiva lieve, tra la polvere della capitale, un sentore di fiori, di acqua stagnante e sete preziose decomposte. L’odore di Pechino, caratteristico di questa città piena di contraddizioni e di meraviglie nascoste.

Con il disgelo anche le vie di comunicazione avevano ripreso a funzionare portando la posta, che tanto attendevano al comando. Le notizie da casa sembravano l’unico punto fermo in un mondo che si dissolveva come nebbia al sole.

La Cina si stava rivelando un paese ricco di contraddizioni, alieno, lontano perlopiù incomprensibile. E Pechino, una città molto più cinese di quanto lo fosse Tientisn, ormai quest’ultima sempre più simile a una città occidentale, rispecchiava quasi in tutto queste mille contraddizioni.

I cumuli di macerie pian piano sparivano dagli angoli delle strade e una parvenza di normalità riprendeva  a colorare la vita di una città che un tempo era stata la capitale sacra di un Impero millenario e ora era solo più un crocevia di gente di ogni nazionalità per lo più intenta a occuparsi delle venali e ordinarie faccende legate ai commerci e al contrabbando.

I cinesi coi loro volti immobili e apparentemente inespressivi, il loro sguardi ieratici e antichi, nascondevano il tumulto dei cuori feriti e pronti alla ribellione, tollerando, forse ancora per poco gli occidentali, ospiti molesti che non si integravano mai completamente col paesaggio, disprezzati per la loro arroganza, brutalità e insipienza. 

Le mura tartare erano state sventrate per fare posto ai binari del treno che arrivavano fino al sacro Tempio del Cielo dove ormai c’era la nuova stazione ferroviaria. Tutto era un brulicare di lavori, di scavi, di modernità importata con forza e prepotenza.

I cinesi non potevano fare più niente per fermare tutto ciò se non osservare la loro capitale cambiare forma e fisionomia adeguandosi ai tempi nuovi.

Il tenente Bianchi osservava anche lui, come i cinesi, quei cambiamenti così repentini e provava uno strano senso di disagio. Ma era il progresso, il nuovo, la modernità. Forse era giusto, forse no, se Pechino voleva restare ancorata a un passato ormai scomparso c’erano loro a indicare la strada, a segnare la direzione ma un po’ di malinconia restava.

·      Altre info:

Sito del libro o dell’autore: https://iraccontidishanmei.wordpress.com/

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