Raffaella Franceschini

TRAMA:
Esigente, autoritario, intransigente, il Dottor Maxwell Cole è uno degli psichiatri più stimati del Johns Hopkins.
Ma che cosa si nasconde dietro la sua maschera di severità?
Ѐ quello che vuole scoprire la Dottoressa Allison Moore.
Quando arriva al Johns Hopkins non sa che la sua vita sta per cambiare.
Una nuova città.
Un nuovo incarico.
E lui…
Lavorare nello stesso reparto non sarà affatto facile.
Attrazione, tormento, segreti da svelare e l’ombra del passato che incombe sul futuro.
Maxwell e Allison sono mente e cuore, due mondi troppo diversi tra loro.
Riusciranno mai a trovare un punto d’incontro?
Può un sentimento profondo riuscire a guarire le ferite scavate nell’anima?
RECENSIONE:
L’inizio del romanzo mi ha fatto da subito captare uno sconvolgimento emotivo difficile da accantonare, quando si evidenzia il profondo dolore del dottor Cole. Mi piacciono molto le citazioni dell’autrice all’inizio di ogni capitolo, sono profonde e profumano di sentimenti veri.
Allison Moore, capelli lunghi castani, occhi verde scuro, trent’anni. Ha un carattere attivo, deciso, determinato, sa quello che vuole dalla vita. Vive con la sua amica Hope che conosce da molti anni. Ha una laurea in Psicoterapia cognitivo-comportamentale, conseguita sacrificando anche gli anni migliori della sua vita. Lavorerà al Johns Hospital insieme a Maxwell Cole, uno stimato psichiatra del medesimo ospedale. La sua infanzia è stata investita da un forte dolore per la mancanza attiva del padre. Alcuni rancori a volte ci lasciano degli strascichi che ci portiamo dietro nel corso della nostra vita e che involontariamente la condizionano. La dottoressa Moore ha un animo molto sensibile e con il tempo ha cercato di accantonare il rancore che provava, cercando di ricordare solo quello che la faceva stare bene. Nonostante tutto sorride alla vita, dimostrando una forza di carattere e un ottimismo che la contraddistinguono e che la fannocamminare a testa alta sempre. Ho evidenziato la sua bravura a nascondere alcuni stati d’animo che l’hanno fatta passare dal nervosismo all’eccitazione per le novità del nuovo lavoro, alla paura inconscia di incontrare il suo nuovo capo. Infatti, il suo cuore farà le capriole e i pensieri saranno da subito irrequieti. Comprende che la persona che si troverà davanti è la medesima con la quale ha avuto un piccolo incontro verbale. È quasi intimorita davanti al suo modo di fare e alla sua prestanza fisica, appellandolo a volte con epiteti che mi hanno fatto sorridere. Nonostante abbia avuto un imprinting non molto positivo all’inizio con lui, ha al contempo provato uno sconvolgimento non indifferente.
Maxwell Cole, luminare del reparto psichiatria del Jhons Hopkins. Fisico statuario, alto circa 1.90, occhi azzurri con sfumature di grigio, capelli castani. Il suo carisma e il suo savoir-faire mi hanno affascinata da subito. Si atteggia a uomo “tutto di un pezzo”, autoritario, mentre i suoi occhi evidenziano un marchio doloroso che si porta dietro e che nonostante tutto cerca di nascondere, a volte con scarsi successi, nonostante mostri agli altri la parte più dura di se. Gli occhi sono lo specchio dell’anima e quegli stessi raccontano di vita vera. È un uomo molto astuto, abituato a scavare nella psiche degli altri, visto il suo lavoro. Eppure, sembra impreparato quando si accorge che quasi da subito ha provato per la bella dottoresse Moore una forte attrazione e passione. Maxwell cerca di sfuggire a un destino che lo vede protagonista attivo in una storia d’amore che lo coinvolge in prima persona . Quanta delusione nascondono i suoi modi di fare a volte arroganti e presuntuosi. Quando ero piccolo mia madre diceva che il dolore è come un tesoro, si deve mostrare solo alle persone di cui ci si fida davvero. Un dolore è custodito con cura dalla persona che lo porta. A volte ci si dimentica e si lascia invece uno spiraglio libero e quello stesso dolore si allarga, si impossessa di noi, come è accaduto a Maxwell. Non crede molto all’amore, ma ad un certo punto della sua vita, si ritroverà a incrociare il suo destino con due occhi che gli bruciano il cuore. Penso che quando nelle nostre vite arriva qualcuno o qualcosa che ci sconvolge, bisogna comunque lasciarsi andare, perché l’amore può sempre passarci accanto e accarezzarci.
C’è una leggera e iniziale attrazione, fra i due, una sorta di scoprirsi piano piano, che diventa fuoco liquido quando sono vicini. Ho amato molto le descrizioni dettagliate e i sentimenti puri che traspaiono semplicemente “ascoltando” una voce, la loro. La penna leggera e intrigante dell’autrice, mi ha accompagnato nelle loro vite, nelle loro giornate. Questo è il primo (anche se ultimo in ordine) dei cinque romanzi della fortunata serie, che ho cercato di assaporare lentamente, gustando con estremo piacere una storia d’amore che possiede anche dell’incredibile, visti i risvolti e i segreti che piano piano verranno alla luce. Mi ha catapultato in una realtà che non volevo lasciare.Penso che la bravura e la capacità dell’autrice di entrare in “empatia” con il lettore, sia un dono che poche persone possiedono. Io l’ho trovato in questo romanzo, dove ogni pagina profuma d’amore, passione che brucia i sensi, gelosia. Mi sono presa molto tempo per leggere questo ultimo capitolo della fortunata serie, mi ha lasciato un retrogusto di nostalgia profonda per dover lasciare andare i personaggi, mi hanno infatti coinvolto proprio come se partecipassi attivamente alle loro vite. Allison e Maxwell sono stati ben strutturati dall’autrice. So con certezza che li ha “vissuti” in prima persona, addentrandosi nella loro psiche, quasi fosse lei il loro medico e li ha amati, proprio come è successo a me. A essere sincera ho provato anche emozioni contrastanti e fastidiose per alcuni atteggiamenti del bellissimo psichiatra, ma un essere umano ha comunque debolezze che nel bene o nel male vanno sempre accettate. Posso dire di aver “gustato” tutto il romanzo. Alcune volte mi sono sentita quasi in dovere di intervenire nelle loro vite, per cercare assurdamente di cambiare una realtà che magari a loro non piaceva. Poi invece, mi sono resa giustamente conto che mi trovavo all’esterno e che avrei potuto solo “osservare” e sospirare insieme a loro. Ma ogni singola emozione ha attraversato la mia pelle. Questo mi è accaduto con Rewind. Un’emozione è per sempre e di certo custodirò le preziose parole che l’autrice ha creato, proprio come un’opera d’arte indimenticabile. Una sola ultima parola per questo scritto: Esplosivo.
Grazie Raffaella Franceschini, cinque stelline meritatissime *****
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