di Vincenzo Pastore

Sinossi:
Nonna Rita ha compiuto cento anni. Ha chiesto ai suoi cari di essere presenti alla festa che ha organizzato la sua casa di riposo. Di certo non poteva mancare il suo adorato nipote Marco, commissario di polizia, a cui chiede un regalo personalissimo e inusuale: riportare le spoglie mortali di Luciano Rinaldi, figlio di Rita e padre di Marco. Intanto il suo commissariato ha iniziato ad indagare su un giro di prostituzione che si articola lungo la Statale 16 Adriatica, in alcune case cantoniere dismesse. Inizia così per il commissario Rinaldi una doppia indagine, una interiore, volta a risolvere i problemi con un padre defunto, di cui restano soltanto le ceneri, e a cui non ha mai perdonato le sue mancanze; e un’indagine di polizia, Red Houses, nella quale il suo ruolo sarà quasi secondario, nonostante alcuni apprezzabili interventi nei cantoni. Per il protagonista sarà l’occasione per ritornare su quella strada, la Statale 16, attraversata vent’anni prima in una vacanza improvvisata, che ora ripercorre con meno spensieratezza e con il peso degli anni che passano.
RECENSIONE
Il commissario Marco Rinaldi ha concluso una importante operazione partita in Novembre 2017, dove ha sgominato una banda malavitosa che sfruttava la prostituzione. Utilizzava case cantoniere dismesse, ubicate sulla statale 16 Adriatica. I clienti venivano adescati sui social, soprattutto su Instagram. Una volta intercettat venivano contattati privatamente tramite messaggi automatici, detti BOT, che sfruttavano di dati di geolocalizzazioneper fissare gli incontri. La banda era gestita da un signore anziano, un ex dipendente ANAS noto come il nome di Barone, deceduto proprio mentre c’era in corso l’indagine. Della banda facevano parte diversi protettori di diversa provenienza. Reclutavano le ragazze direttamente lei loro paesi di origine e le piazzavano nelle varie case.
Si evidenzia da subito il personaggio complesso di Marco, commissario quarantenne, che intrattiene da subito una relazione con Fiammetta, sua amica da parecchi anni e dentista personale.
Uomo apparentemente sicuro di se stesso, legati ai profondi affetti familiari, anche se con il padre orami defunto non ha avuto un bellissimo rapporto dopo il suo comportamento con la madre. Molto legato anche alla figura della nonna centenaria, la quale le chiede il sacrificio di riportarle le spoglie mortali dell figlio e padre di Marco. E’ un uomo che tiene parecchio alle apparenze, anche se a mio avviso mi è apparso a volte insicuro, pur se continua ad andare in palestra per mantenere il fisico asciutto e prestante. Single, ama mettersi in mostra con le donne, soprattutto con la sua amica da tempo Fiammetta, la quale ha problemi con il marito e sfoga con lui la sua frustrazione sessuale. Traspare da subito una forte curiosità in Marco, determinato e avvezzo al comando, dato il suo lavoro. La cremazione del padre lo destabilizzerà non poco, dato il rapporto conflittuale che aveva con lui. Non riesce infatti a perdonargli la mancanza di attenzioni, pur in tenera età invece ne ha avute. Marco è un uomo che osserva parecchio, che “inchioda”una persona mettendola di fronte al fatto compiuto, anche solo facendogli poche domande. Mi sono piaciute molto le descrizioni e il modo di narrare dell’autore, al quale vanno anche i miei complimenti per il ritmo narrativo incalzante e per le notevoli nozioni espresse. Devo ammettere che all’inizio il romanzo mi era sembrato un po noioso, ma con l’addentrarmi nella storia, mi sono dovuta ricredere. Bravo! Mi è molto piaciuta la frase Mi ritrovai sull’Adriatico grigiastro, come il colore dei miei occhi cangianti.
Un romanzo dai toni volutamente forti che mette di fronte a una realtà purtroppo attiva e consapevole. Editing perfetto, molto consigliato, credo che leggerò ancora di questo autore.
***** (cinque stelline)
A cura di P.L.LAUREL
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